lunedì 11 luglio 2016

Il mio secondo parto (12/08/2015)

La ddp era 11/08/2015
La ginecologa me l'aveva ridatata alla seconda eco di controllo, inizialmente aveva stabilito che sarebbe stata il 06/08/2015, non che facesse molta differenza, ma speravo prima e trattandosi del secondo figlio speravo mi sorprendesse arrivando in anticipo (in questo modo mi sarei goduta maggiormente la presenza del marito a casa in ferie e mi sarei liberata della pesante pancia estiva).

Martedì 11 agosto 2015, giorno della scadenza.
Alla mattina mi recai alla visita di controllo in ospedale, qualche contrazione era presente da giorni ma nulla che facesse pensare ad un travaglio imminente.
L'ostetrica mi fece un rapido aggiornamento della cartella e un ecografia esterna nel corso della quale mi fece prendere un bello spavento. Avevo riferito di sentire meno movimenti nell ultima settimana (probabilmente dovuti al poco spazio) e inoltre leì trovò "strana" la forma della mia pancia, prominente come un siluro, tutta proiettata in avanti e "vuota" sui fianchi.
Esitò a lungo sul monitor e chiamò il medico di turno a verificare, sosteneva che il liquido amniotico fosse calato e che la forma della pancia fosse dovuto a quello.
Rimasi immobile e senza fiato finchè il medico mi tranquillizzò, l'ostetrica era giovane e inesperta e le tenne una breve lezione sulla lettura dei dati che apparivano sul monitor mentre io riprendevo fiato e cercavo di liberarmi della paura che mi aveva invasa,
A ecografia terminata mi propose la visita facoltativa, io accettai prontamente sperando che potesse smuovere un po la situazione (avevo sentito dire che capitava spesso).
L' ostetrica mi disse che ero pervia 2 dita con utero raccorciato al 50% e mi disse che era un ottima cosa, alla seconda gravidanza.
Lì per lì non dissi nulla, non chiesi... ero ancora troppo spaventata per quello che mi aveva detto poco prima estavo cercando di tenere a bada i pensieri e di concentrarmi sulle parole del medico.

Passai il pomeriggio a fare ricerche in internet e a chiedere alle amiche il giusto significato della definizione "pervia 2 dita", ovviamente lessi e sentii tutto e il contrario di tutto.
La sensazione era che comunque fosse segno positivo per un travaglio rapido, se non immininente.

Arrivò sera, dopo una giornata fiacca e piena di pensieri.
L' uomo si stese sul divando in preda ad un potente mal di testa e così io mi stesi sul letto cercando invano di prendere sonno.
Dopo pochi minuti decisi di raggiungerlo sul divano per proporgli di guardare un po di tv perchè mi aiutasse a rilassarmi, ero insofferente da giorni. Il caldo e la pancia non mi davano tregua.
Lo trovai addormentato, non dissi nulla e mi sdraiai vicino a lui.
Passarono pochissimi minuti, alle 22 in punto una potente ed improvvisa contrazione mi fece alzare di scatto dal divano e svegliò l' uomo.
Passarono esattamente 5 minuti e ne arrivò un altra, potente come la precedente.
Così, da zero a cento in un secondo partì il mio travaglio.

Mandai un sms a mio padre chiedendogli di venire.
Io e l' uomo saremmo andati in ospedale e Pescetto dormiva beato ignaro del fatto che probabilmente quella sarebbe stata la sua ultima notte da figlio unico.

Doccia, borsa, bacio al mio bimbo addormentato che avrei rivisto più grande il giorno sucessivo.
Via verso l'ospedale.
A mezzanotte ero al monitoraggio che diede come esito "contrazioni presenti ma irregolari".
Mi fanno quindi accomodare in corridoio.

STO MALE.

In corridoio mi siedo su una sedia nascosta parzialmente da un vecchio armadietto di metallo al quale mi aggrappo con tutte le mie forze ad ogni contrazione. L'uomo ha mal di testa, un forte mal di testa e non è molto presente. Non mi importa molto, perchè quel dolore è solo mio, mi attraversa e mi toglie il fiato a cadenza regolare.
Sento le voci delle presone in corridoio, vedo un uomo dormire su una sedia e ascolto la telefonata di una signora che avvisa non so chi che il nipote è nato e che lei e il marito aspettano solo di potere entrare a vedere la figlia.
Ogni tanto si girano dalla mia parte, incontro il loro sguardo distratto e mi domando perchè sto facendo il travaglio in un freddo corridoio.
Sono arrabbiata.
Chiedo all' uomo di fare qualcosa, e proprio in quel momento si riaprono le porte e l'ostetrica mi chiama per la visita.
Faccio due passi e mi devo fermare.
"fa molto male?" mi chiede.
"si" biascico con un filo di voce.
Mi siedo sul lettino, davanti a me una dottoressa dal volto inespressivo di cui ho un pesssimo ricordo.
Mi fa la visita e non dice una parola.
Sarà l'ostetrica a sorridermi dicendomi "sei stata bravissima, sei già di 8 cm...stanotte conosceremo Rebecca"
SBAAAAM.
Un colpo al cuore.
Stanotte conoscerò mia figlia.
...
8 cm????? già??? Meno male che le contrazioni erano irregolari...mi son fatta praticamente tutto il travaglio in un cazzo di corridoio seduta su una sedia in mezzo a perfetti sconosciuti.
Mi viene da piangere.

Entriamo in sala parto.
E' l'una di notte.
L'ostetrica che mi accoglie ha un volto rassicurante e una voce gentile.
La stanza del nuovo reparto è molto più accogliente di quella in cui nacque, sei anni prima, il mio Gabriele.
Mi spoglio, infilo la vestaglia e mi stendo sul lettino.
E' lì che voglio stare, ricordo il mio primo e lungo travaglio e ricordo che fu solo sul letto che trovai sollievo dopo 13 ore di dolore.
Inizio a sentire il bisogno di spingere quasi subito.
E' molto differente dalla prima volta, sento di avere il controllo della situazione. Sento le spinte. So cosa devo fare.
Spingo, e ad ogni spinta mi aggrappo al collo dell' uomo che è accanto a me, sempre in preda al forte mal di testa,
L'ostetrica che mi assiste mi visita e mi dice che manca 1cm alla dilatazione completa ma io devo spingere.
Mi dice di assecondare la sensazione ma di spingere piano.
Fa male.
Respiro tra una contrazione e l'altra poi, quando arriva al culmine, urlo dal dolore.
L'ostetrica mi dice di tenere la spinte più lunghe, si vede la testa.
Vedo l' uomo che si sporge e guarda, poi incontro i suoi occhi che si dilatano come a dirmi "è lì...l ho vista..."
Mi sento caricata di nuova energia, capisco che il più è fatto e allora spingo e tengo la spinta più lunga.
Una spinta, due, tre....ECCOLA!!!
Una piccola tesolina rotonda e piena ci capelli esce e resta immobile rivolta verso il basso.
Una spinta, due, tre...ECCOLA la mia bambina.

Sento sollievo, sento spaesamento.

Poi incontro il suo sguardo.
E' piccola, è indifesa...ed è bellissima.
Lei si attacca subito al seno ed io non riesco a smettere di guardarla.

Sono le 2.54.
Nulla sarà più come prima.
Ora siamo in 4, siamo completi.
Benvenuta piccolina.








1 commento:

  1. Meraviglioso... Emozionante... Mi hai fatta piangere... ❤ avrei tanto desiderato anch'io un parto così...

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