lunedì 11 luglio 2016

Io, mamma di una femmina.

Ho sempre deisiderato un figlio maschio.
Mi sentivo più "preparata" ad amare un figlio maschio, più predisposta forse.
Il rapporto madre-figlia mi ha sempre fatto paura.
Conflitti, competizione... la mancanza di un modello concreto a cui ispirarmi mi ha probabilmente destabilizzata.
Non lo so nemmeno io.
Al primo giro mi è andata bene, "è un maschiotto" furono le parole dell'ostetrica che, nel giorno del compleanno dell'uomo di casa, ci svelò il sesso del nostro primo figlio.
Lacrime di gioia per lui, che dovette assentarsi un attimo per ricomporsi, lui che forse ci teneva più di me.
Io serena.
Lo sapevo.
Io ero una da figlio maschio. Punto.
Il mio pescetto è stato ed è, un bambino meraviglioso, pacifico, sereno...buono.
Un bimbo "facile" e amorevole.
Abbiamo vissuto per anni in simbiosi, io e lui, costruendo un rapporto speciale. Innamorati l'uno dell'altra tanto da rendere un po geloso il papà.

Al secondo giro il papà desiderava una femmina.
Lui, che si considerava uno da figlio maschio perchè troppo concreto e razionale per capire la mente femminile, aveva negli anni cambiato idea.
Io no.
Io volevo un maschio.
Io ero ancora piena di paure.
Ma, questa volta, sentivo meno convinzione dentro di me, anche se non volevo ammetterlo neppure a me stessa.
Mi resi conto di quando in fondo ci sperassi nel momento in cui mi trovai una mattina in fila in farmacia e mi arrivò sul cellulare l'esito degli esami prenatali che mi avrebbero svelato il sesso ma, cosa più importante, mi avrebbero detto le condizioni di salute del feto esculdendo la possibilità di svariate malattie genetiche.
La connessione era lenta, avevo il cuore in gola, appena la mail si aprì cercai con gli occhi la riga indicante tali esiti ma, prima, mi cadde lo sguardo su una parola...female.
Aspettavo una bambina.
Una femmina.




Scoppiai in lacrime di gioia che divennero sempre più copiose man mano chel'uomo mi leggeva gli esiti delle analisi.
Era una femmina.
E andava tutto bene.

Sarebbe stato tutto diverso, un viaggio nuovo... un modo diverso di essere mamma.
Una figlia femmina che, inveitabilmente, mi avrebbe messa davanti alle mie paure.
Quel giorno, però, abbandonai il pensiero per un po e iniziai a fantasticare di gonnelline, cerchietti e codini.
Era il 14/02/2015, il giorno di San Valentino.






2 commenti:

  1. Anche io ho sempre saputo di essere una mamma da femmine (al contrario di te che sapevi essere da "masculi") e infatti ho duplicato. E sono sicurissima che se mai avremo un terzo figlio, beh, sara' femmina pure quella :)

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  2. eh eh una mamma certe cose se le sente.
    comunque io il terzo non lo faccio.:-P

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